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martedì 12 giugno 2018

IL BUIO DENTRO E I FIGLI DEL MALE


Il buio dentro e I figli del male di Antonio Lanzetta




IL BUIO DENTRO: Damiano, Flavio, Stefano e Claudia. Quattro amici. Quattro vite spezzate. Nell’estate del 1985 l’oscurità s’impadronisce di Castellaccio. E mentre quei ragazzi vivono la loro adolescenza in serenità, sentendosi invincibili, un’ombra malsana gli striscia intorno infettando i luoghi di follia omicida. E così il buio penetra nei loro cuori e nelle loro menti, modificando irreparabilmente il loro futuro. Trentun anni dopo un altro orribile delitto riporta Damiano, detto lo Sciacallo, sulla montagna maledetta, presso l’inquietante salice bianco dove tutto ebbe inizio, per poter finalmente pareggiare i conti con il passato.
Ho apprezzato molto questa storia e i suoi personaggi. Le atmosfere giocose dell’estate si scontrano con il male, con l’oscurità che presto prenderà il sopravvento. È una lotta tra bene e male, tra razionalità e follia.
Tutti i personaggi generalmente sono accomunati da qualcosa...lo sentono, lo hanno dentro, gli riempie il cuore, gli organi e le ossa. E l’unica cosa che conta forse è lasciarsi andare e...”non avere paura del buio”. 

I FIGLI DEL MALE: Wow! È così che, quasi alla fine della storia, ho esordito. Semplicemente. Non è stato solo un fugace pensiero, ma una parola viva, proferita ad alta voce, per convincere tutta me stessa che questa fosse l’unica espressione adatta a definire quello che si prova leggendo questo romanzo. La merita totalmente.
“I figli del male” chiude un cerchio, quello lasciato aperto dal precedente lavoro dell’autore, “Il buio dentro”. Passato e presente giocano tra loro, come la vita e la morte. Uomini e donne marchiati dal male, seguaci di un’entità maligna che tira i fili dei suoi burattini, i prescelti. Giovani vittime, a cui è facile offuscare la mente, che hanno un bisogno disperato di qualcuno vicino, come una “madre”, che li consigli e li indirizzi. Ma le sue indicazioni, portano solo verso la strada dell’annullamento e dell’oscurità. E così Damiano, detto lo Sciacallo, sarà coinvolto, apparentemente, in un nuovo caso, che porterà anche i suoi più grandi amici, Flavio e Stefano nelle fauci dell’Inferno. Rischieranno molto, la loro stessa vita, per salvare altre vite innocenti e per spezzare i brutali rituali perpetrati nel tempo. Con “I figli del male”, Antonio Lanzetta, fa un enorme salto in avanti passando facilmente sul traguardo. Con uno stile semplice e diretto carica la storia e i personaggi di un quid in più, rendendoli unici e speciali. La cosa che mi ha colpita maggiormente è la novità proposta da Lanzetta: un buono non può spezzare il male.
“Solo un mostro può fermare un altro mostro”.
Da leggere e custodire in attesa del prossimo romanzo di questo magnifico scrittore.

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